SOUNDPARK 2023
🖤
Bezzi
Venerdì 22 settembre ritorna, esclusivamente per una notte, SOUNDPARK FESTIVAL.
Sarà un’edizione molto speciale, sarà un’edizione dedicata a Bezzi.
L’incasso dei biglietti sarà interamente devoluto a:
ADVAR ONLUS – Assistenza Alberto Rizzotti
AIRC – Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro
Il programma della serata:
Apertura porte ore 18.00
Live indoor
Giuda (rock, punk, glam)
Leatherette (post-punk, experimental-rock)
Zac (power-pop-rock)
Checco Merdez dj set
Outdoor
Los Muchos Gramos (chicha, tropical cumbia)
Alessio Ghezzi dj set
Food, drink and fun!
Contributo di ingresso minimo 10€
Ingresso rivolto agli associati Federitalia
GIUDA
I Giuda sono un gruppo musicale glam rock italiano formatosi a Roma nel 2007.
Nati sulle ceneri dei Taxi, formazione punk rock romana, vantano una intensa attività dal vivo in club e festival di vari nazioni europee e negli Stati Uniti, oltre che recensioni positive in varie riviste in lingua inglese, che li ha resi più noti all’estero che nel loro paese di origine.
Il loro primo fan club, Giuda Horde, è nato in Francia nel 2011.
Il loro terzo album, Speaks Evil, è stato pubblicato nel 2015 dall’etichetta discografica svedese Burning Heart Records.
Il quarto album della band è stato pubblicato il 5 aprile 2019 in europa da Rise Above Records, negli Stati Uniti d’America da Burger Records e in Giappone da Trooper Entertainment.
Nel 2022 esce il primo disco live della band registrato al festival “Punk Rock Raduno” di Bergamo, e pubblicato dall’ etichetta discografica italiana Wild Honey Records.
A Gennaio 2023, la canzone Roll On è stata scelta come musica per il trailer della seconda stagione della serie animata statunitense The Legend of Vox Machina uscita per Amazon Prime Video.
LEATHERETTE
I Leatherette sono Andrea, Francesco, Jacopo, Marco e Michele. Nascono a Bologna nel 2018. Il nome della band è ispirato all’iconico singolo Warm Leatherette di The Normal. La “finta pelle” come presa in giro del rock e della sua iconografia, al contempo accolta e respinta, sbeffeggiata. La loro musica è un connubio di sfuriate punk, atmosfere jazz e suggestioni no-wave, da cui scaturisce un sound a tratti caldo e accogliente, a tratti estemporaneo, acido e graffiante.
Sebbene il suono sia chiaramente ispirato all’indie rock degli anni ’90-’00, le loro sonorità sono anche profondamente contaminate dal jazz e caratterizzate nella loro versione live da un’attitudine prettamente punk.
Nel 2021 pubblicano Mixed Waste (WWNBB), EP autoprodotto registrato in casa, a cui segue un’intensa attività live in Italia (partecipano alle edizioni del 2022 dei festival Mi Ami e Beaches Brew), in Europa e Regno Unito.
Nel 2022 entrano a far parte del roster di Bronson Recordings, con cui è in programma l’uscita del primo LP “Fiesta”, prodotto da Raffaele Marchetti.
ZAC
Pure se sono nati in un angolo di Torpigna (e non in un sontuoso studio di registrazione), pure se alle spalle di riffacci e ritornelli formidabilmente orecchiabili c’è una vita di ascolti bizzarri tra punk, glam e beat, pure se a pubblicarli è un’etichetta-culto inglese di cui forse non avete mai sentito parlare (la mitica Damaged Goods) e pure se li vedrete suonare in un club fumoso “di borgata”, quello dei ZAC è il miglior disco POP che ascolterete in Italia quest’anno. E, pure se tutt’intorno cercano di convincerci del contrario, il POP è una cosa molto seria. Lo sanno bene Lorenzo Moretti, già chitarra e voce dei Giuda e prima ancora degli indimenticabili Taxi, e Tiziano Tarli, autore di numerosi libri di musica e tra i fondatori di Sweepers e Gli Illuminati, che allo standard eterno e al suono irresistibile del pop totale di Phil Spector – e quindi di pilastri della popular music americana come Brill Building e Motown – hanno aggiunto i ritmi del rhythm and blues ma soprattutto la parolina magica “power”.
Il risultato, l’esordio omonimo in uscità a metà novembre e presentato in anteprima stasera al 30Formiche, è una mina di pregiatissimo rock’n’roll da cantare a perdifiato sottopalco, dentro la doccia, planando su highway reali o immaginarie, accompagnati dai temi universali di sempre: l’amore finito, quello a distanza e quello fantasticato, l’amicizia, la musica, la noia e i fallimenti. Una linea tra chitarre, hammond e pianoforte, che unisce il Wall of Sound dei girl group dei Sessanta con il punk e il proto punk di New York, da Johnny Thunders al camaleonte Joe Jackson, passando per i Dictators e quel genio (in)discusso di Stiv Bators – con quel capolavoro troppo poco spesso citato che era “Disconnected” – e pescando pure da certa psichedelia californiana. Formazione a quattro con Pablo Tarli (figlio di Tiziano) alla batteria ed Emanuele Sterbini (già con Sterbus e Gli Illuminati) al basso, preparazione atletica per reggere i ritmi del live consigliata. Ché il power pop, si sa, ti mette le ali.
LOS MUCHOS GRAMOS
Los Muchos Gramos nascono nel 2020 come progetto parallelo dei The Many Grams.
La voglia di cercare nuove sonorità da sperimentare, partendo dalle radici punk rock, ha portato i Los Muchos Gramos in un viaggio verso gli orizzonti della chicha peruviana, alla scoperta di ritmi e melodie latin per dare così vita a un set da ballare dall’inizio alla fine. Ritmo sanada!
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